Il Mais sponcio, iscritto nel Registro Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, è una delle varietà di granoturco che recentemente è stata valorizzata e reintrodotta nella produzione agroalimentare bellunese da numerosi agricoltori. L'aggettivo “sponcio”, “che punge”, indica la tipica forma del chicco a punta, con una piccola spina in cima che dà la caratteristica forma a questa varietà di mais studiata in modo analitico dall'Ottocento.
La pianta si presenta con pannocchie strette e allungate, con chicchi di colore arancio e dalla forma appuntita. La farina di Mais sponcio viene prodotta attraverso la macinazione tradizionale dei chicchi che permette di mantenere le particolari caratteristiche nutritive. Il territorio di coltivazione di questo cereale è prevalentemente la Valbelluna ed in particolare le zone che si estendono a ridosso del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Oggi, grazie alla riscoperta e valorizzazione di questa varietà, la farina di mais sponcio viene utilizzata in numerose preparazioni tipiche tra cui naturalmente la polenta, che ha un sapore intenso ed un colore ambrato, i dolci e i biscotti.
Dal 2008 questo prodotto è valorizzato grazie al Consorzio di Tutela del Mais sponcio che raggruppa diversi agricoltori che coltivano questa particolare varietà di mais in particolare nei territori dei comuni di Cesiomaggiore, Santa Giustina e Feltre.